Nonostante siano anni che viaggio da solo, c’è sempre un po’ di sorpresa da parte di amici e famiglia quando le mie destinazioni risuonano strane ai loro orecchi; si guardano intorno come se stessero cercando quel posto in una mappa mentale e non riescono a trovarlo. È stato così soprattutto quando ho annunciato con gioia che sarei andato a visitare la Giordania; purtroppo c’è tanta disinformazione e ahimè, pregiudizio nei confronti del Medio Oriente.
Questo viaggio è stata un’esperienza del tutto nuova, anche perché per la prima volta mi sono affidato ad una agenzia per organizzarlo; è stata sicuramente la scelta giusta per un viaggio di questo tipo, in una regione in cui non avevo punti di riferimento. Un amico in comune mi ha messo in contatto con l’agenzia Salamanca Viaggi che ha capito subito quali fossero le ragioni del mio viaggiare e, devo dire che si sono messi a disposizione per realizzare un itinerario originale secondo le mie indicazioni. Il risultato è stata una pre-partenza insolitamente tranquilla e senza ansie.
Bene, si parte per la Giordania dunque, e da buon viaggiatore le prima cosa che voglio raccontarvi è quale sia stata la mia esperienza con il cibo ad Amman, la capitale, e i caratteristici posti dove viene servita la più autentica cucina Giordana. Partiamo.
Il mio viaggio in Giordania è iniziato ad Amman e il primo approccio con il cibo è stato caratterizzato da un frenetico girovagare alla ricerca del più autentico street food e, un po’ perché era di strada e un po’ per fortuna, il mio primo falafel originale l’ho mangiato da Al Quds, uno dei posti più antichi della città, ma la mia meta era in realtà Hashem, un piccolo vicolo completamente tappezzato di piccoli ristoranti in pieno centro; qua ho potuto assaggiare il muontabal, si tratta di una crema di fave molto speziata e molto buona. Dopo pranzo mi sono concesso un dolce da Habibah, una pasticceria storica dove ho mangiato un Knefeh, un dolce a base di formaggio buonissimo quanto pesante. Dopo un riposino per riprendermi dal viaggio mi sono concesso una cenetta in un ristorante in Rainbow street, un gioiello molto caratteristico caratterizzato da un giardino suggestivo dove è possibile fumare shisha mentre si sorseggia un tè; qua ho mangiato il Kofta di Tahini, un piatto tradizionale a base di agnello e, da buon italiano mangione, ho voluto strafare ordinando un Fatteh, un mix di pane, yogurt e verdure semplicemente delizioso. Impossibile raccontarvi tutto, voglio però dirvi di più a proposito del cibo tradizionale Giordano che ho avuto occasione di provare.
Il miglior modo per conoscere un Paese è quello di fare un tour attraverso la sua cultura culinaria. Quella Giordana è caratterizzata dai sapori decisi che per certi versi ricorda pietanze del nostro amato Sud. Di per sé si tratta di una cucina semplice, con piatti realizzati con soliti ingredienti però cucinati e serviti sempre in modo molto differente ed originale; quindi pollo, riso, agnello e sì, anche il montone, sono sempre presenti e poi arricchiti con verdure e sempre accompagnati da dell’ottimo pane e da una varietà di prelibate salse. La cucina Giordana ha antiche origini beduine e i metodi con i quali ancora oggi si preparano queste pietanze sono rimasti inalterati nei secoli, quindi pentole e tegami particolarissimi, l’uso del forno a legna come base per molte cotture e certamente per il pane e persino la cottura sotto la sabbia; inoltre, il modo in cui si mangia, principalmente con le mani, è un’usanza molto importante che simboleggia il valore per il cibo e il rito di riunirsi attorno ad una tavola per questo straordinario ed ospitale popolo. Questi sono i tre piatti che caratterizzeranno il tuo viaggio in Giordania: il primo è il Mansaf, un piatto a base di riso, agnello e jameed, che è una specie di yogurt però un poco più denso, è il piatto nazionale ed il più rappresentativo di tutta la cultura culinaria della Giordania; è curioso che allo stesso tempo sia il piatto riservato ai pranzi con la presenza di ospiti. Quindi il Maqluba, composto da carne e verdure grigliate che si uniscono al riso e condito con l’aggiunta di mandorle e ancora yogurt. Infine l’Hummus: l’hummus lo conosciamo tutti, questa crema di ceci condita con aglio e altri aromi è stata sdoganata da molto tempo, ma siamo sicuri che quello che mangiamo in Italia sia poi realmente hummus? A volte sì, a volte no.
Fare un viaggio in Giordania significa anche prendere consapevolezza dei gusti autentici e ritornare in patria, culinariamente parlando, più arricchiti. In questa terra si accompagna sempre con il classico pane arabo, vederlo preparare e cuocere nei forni a legna è davvero suggestivo.
Nella capitale ho visitato la Cittadella, uno degli scenari più suggestivi del Medio Oriente, il Teatro romano, perfettamente conservato e ho potuto visitare con mia grande sorpresa la Moschea del re Abullah I e assistere alla preghiera del Muezzin. Non vi ho ancora parlato di Petra, un città davvero sorprendentemente bella e caratterizzata dalla sua Strada dei Re, la King’s Highway come risulta dalla toponomastica attuale; qua si trovano i maggiori luoghi di interesse tra i quali ho avuto modo di visitare i castelli di Karak e Shobak e la riserva di Dana e Madaba. Purtroppo non ho potuto visitare il Tesoro Rosso, EL Khasneh, il palazzo del Faraone, interamente scolpito nella roccia. Infine AQABA, un insediamento portuale su un tratto di costa sul Mar Rosso dove è possibile ammirare le barriere coralline, un posto molto poco conosciuto e straordinariamente bello. Il mio racconto finisce qua anche se avrei davvero tanto ancora da dire. Vi consiglio vivamente di visitare la Giordania, è sorprendente. Buon viaggio.
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